Gli immunologi del CNR accolgono con grande gioia l’assegnazione del Premio Nobel 2018 per la Medicina e Fisiologia a James P. Allison e Tasuku Honjo, che hanno rivoluzionato l’immunoterapia anti-tumorale con l’identificazione dei checkpoints, proteine di controllo che bloccano l’attività delle cellule T citotossiche. Le terapie che bloccano i checkpoints (CTLA-4, studiato da Allison, PD-1/PD-L1, studiati da Honjo) liberano una forte attività anti-tumorale da parte del sistema immunitario del paziente, capace di ridurre o eliminare il tumore, comprese le metastasi. I farmaci attualmente approvati da FDA sono Ipilimumab (anti-CTLA-4), Nivolumab e Pembrolizumab (anti-PD-1), Atezolizumab, Avelumab e Durvalumab (anti-PD-L1), diretti a melanoma, carcinoma del polmone, carcinoma renale, carcinoma della vescica, carcinoma testa e collo, linfoma di Hodgkin, ma sono in trial per molti altri tipi di tumori solidi e linfomi.
L’immunoterapia, cioè le strategie per stimolare il sistema immunitario del paziente a reagire contro il tumore, è un approccio terapeutico perseguito dagli immunologi fino dagli anni ‘60-’70 del secolo scorso con successi parziali. La nuova immunoterapia proposta da Allison e Honjo conferma la solidità del concetto e ci da prospettive molto promettenti per il futuro della terapia anti-tumorale. Inutile dire che c’è ancora moltissimo da studiare, considerati gli effetti collaterali della terapia con i checkpoint inhibitors, ma la strada è ormai aperta.
Gli immunologi del CNR si congratulano con il DSB, che con lungimiranza ha dedicato il suo convegno annuale dello scorso 22 marzo 2018 alle nuove prospettive della ricerca immunologica includendo due speakers di alto livello sull’immunoterapia anti-tumorale (http://dsb.cnr.it/News/NewsDetails?IDnotizia=1367).
Ricordiamo infine che il meeting annuale del CIN avrà luogo il prossimo 15 novembre e, come già annunciato in precedenza, si focalizzerà appunto su “Immunotherapeutic Approaches” (http://www.immunologicnr.it/2018/09/06/terzo-meeting-cin/).